Il progetto ‘Le Vie del Gran San Bernardo’ per la creazione di una destinazione turistica, finanziato dal Gal della Valle d’Aosta con il Bando 16.3.2 “Cooperazione tra piccoli operatori per lo sviluppo e la commercializzazione del turismo, entra nel vivo.
I principali obiettivi del progetto sono valorizzare le attività del territorio del Gran San Bernardo e promuovere l’identità locale attraverso la progettazione di un’offerta di turismo lento, Open Air, che si candida ad essere una vera opportunità per le comunità locali. La Rete d’Impresa, composta da 8 operatori economici, si è costituita per lavorare con un team di esperti in marketing turistico e territoriale ad una strategia di marketing dinamica ed efficace. Un passaggio imprescindibile per iniziare un percorso di sviluppo che abbia ricadute positive per operatori economici e per la comunità locale.
La Rete d’Impresa, con Mathieu Cerisey, founder del Prosciuttificio Gran San Bernardo 2374 e il suo Jambon alla brace di Saint-Oyen, sarà tra i protagonisti di un servizio di LINEA BIANCA dedicato alle eccellenze della Valle d’Aosta, che andrà in onda sabato 27 marzo alle ore 14.00 su Rai1. Mathieu Cerisey, giovane imprenditore, produce il suo prosciutto alla brace secondo una ricetta personale ma legata alla tradizione. Tra le sue ambizioni c’è quella di riuscire ad ottenere il riconoscimento IGP del prodotto insieme all’Amministrazione Comunale e Regionale, sarebbe il primo prosciutto cotto IGP in Europa e l’unico prosciutto cotto a legna al mondo.
Mathieu Cerisey affida al comunicato stampa della Rete d’Impresa “Le vie del Gran San Bernardo” le sue considerazioni sulla propria attività e su quella della Rete.
Intervista a Mathieu Cerisey
DOMANDA: Mathieu, la Tv e i media si stanno interessando sempre più alla Valle d’Aosta: il 27 marzo andrà in onda, ad esempio, il servizio di Linea Bianca su Rai1. Qual è l’aspetto che più racconta la vostra valle?
RISPOSTA: La Valle d’Aosta negli ultimi anni aveva perso un po’ di fascino ma adesso sembra riconquistare nuovamente la scena grazie anche a territori come il nostro, sicuramente meno conosciuti ma che proprio per questo conservano una bellezza intatta. La nostra valle, la Valle del Gran San Bernardo, negli ultimi 10 anni è diventata sempre più nota grazie anche alla Via Francigena che qui trova la porta d’ingresso in Italia di uno dei pellegrinaggi e dei cammini più importanti. Anche il nostro Carnevale (il Carnevale de la Coumba Freida) è un elemento identitario forte che rappresenta un’attrazione particolarmente interessante sia sotto il profilo delle tradizioni di questo territorio che sotto il profilo storico e antropologico. Ma poi abbiamo dei prodotti agro-alimentari che sono delle vere eccellenze e mi riferisco alle fontine ma soprattutto al famoso Jambon de Bosses DOP, al prosciutto alla brace di St-Oyen e alle Bières du Grand San Bernard.
DOMANDA: I media specializzati si focalizzano spesso su nuove destinazioni turistiche: quale ruolo gioca nella narrazione di un territorio l’enogastronomia?
RISPOSTA: Per me è fondamentale. L’enogastronomia oggi è determinante per la narrazione dei territori. Ogni borgo della valle custodisce eccellenze gastronomiche che sono la storia stessa dei nostri luoghi.
DOMANDA: Come valuta il percorso che state compiendo come rete d’impresa grazie al bando GAL?
RISPOSTA: Da quando ho conosciuto il progetto, ho realizzato che questo poteva essere l’unico modo per creare qualcosa di serio e efficace. Un percorso che ci sta insegnando a lavorare in rete nell’interesse dei singoli e per il bene dell’intera comunità. Il mio auspicio è che si possa innescare un circuito virtuoso che racconti al meglio ogni angolo della nostra bellissima valle, collaborando il più possibile con le amministrazioni locali, con altri progetti come “SkiAlp Gran San Bernardo” e con vallate limitrofe come la Valpelline.
Ulteriori informazioni sul progetto e sulla rete sono disponibili a questo link.